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lunedì 25 aprile 2011

Per me il mare

sospesa nel sale
saluto le stelle
e vengo.

Vieni
c’è un sole azzurro
ma il bianco mare
ha un sapore intenso.

Se è vero o è tutto falso
per me è vero.
Vero come il verde
e la pietra.

Al tatto è erba
sono foglie
è un pesce.
Al tatto è sabbia di acqua.

Dentro è acqua
e chi si nasconde all’erta
vuole divisi
complici sorrisi.

Parla
io in silenzio sto.

I denti sono bianchi
ma io fumo perché è grigio.
La ragione si è persa
e non c’è tempo.

È vicino
vicino c’è.

Se è fiore o caffè
melanzana o cacao
di spalle è falso.
ma vicino è vero.

Quiete ansiosa
magia di risate
follia
di lacrime.

Ed è bello
stupendo
perché perfetto
vieni giocando.
(A.A.)


martedì 12 aprile 2011

Se io potessi

Se io potessi levare
quella lama che trapassa il mio cuore
il mio addome
che mi toglie il sonno
la fame
che fa ribellare il mio corpo
che blocca la mia vita
quella vera
e i miei sogni.

Se io potessi farti capire
quanto è difficile
fermare le lacrime
quando sei vicino a me
quando non mi parli
non mi guardi
e mi eviti
con ostinazione.

Se io potessi stare nuda
davanti a te
senza neanche una piccola protezione
senza neanche respirare
per non sbagliare
brucerei
quello che rimane del mio orgoglio.

Se io potessi amarti
tutti i giorni
della mia vita
non vorrei altro.
(A.A.)

sabato 2 aprile 2011

2 aprile 2016

Sono passati cinque anni. Era il 2 aprile 2011 ed eravamo tutti riuniti presso Villa Santi nel Parco Adamello Brenta. Eravamo noi, Habitech. Trenta persone in cerca della loro identità lavorativa, della loro visione del mondo, della loro mission. Eravamo confusione che voleva rinnovarsi. Qualcuno voleva cambiare il mondo, qualcuno “limitarsi” a trasformare il mercato. Cercavamo nella sostenibilità ciò che poteva unire le nostre diverse esperienze e i nostri alti ideali.
Sono passati cinque anni. Mi piace pensare che qualcosa siamo riusciti a fare. Non siamo più le stesse trenta persone. Alcune sono rimaste, altre se ne sono aggiunte, altre ancora sono andate a lavorare altrove. Questa è la vita. Quello che realmente conta però è che la nostra identità, che in quei due giorni di cinque anni fa cercavamo con tutte le nostre forze, c’è ancora ed è viva. Nei servizi sempre più innovativi che proponiamo al mercato, nei grandi progetti con cui collaboriamo, nei cambiamenti politici, sociali ed economici di cui siamo stati protagonisti. Ma la nostra identità è viva anche in chi ha scelto altre strade e altre persone con  cui collaborare e proseguire il proprio cammino.
Cinque anni possono essere pochi o possono essere tanti. Per noi sono stati una lunga camminata verso un ideale di mondo più sostenibile. E di camminare non siamo stanchi.
(A.A.)